Giornalista Pubblicista: la guida completa per intraprendere la carriera e ottenere il massimo dei vantaggi

Se sei alla ricerca di informazioni dettagliate su come diventare giornalista pubblicista, quali sono i requisiti, i benefici e le prospettive di crescita in Italia, sei nel posto giusto. In questo articolo troverai tutto ciò che ti occorre per avviare una carriera di successo come giornalista pubblicista, dalla normativa alle opportunità di lavoro, fino a consigli pratici per muoverti al meglio in questo settore.


1. Che cos’è un giornalista pubblicista

La figura del giornalista pubblicista è disciplinata dalla Legge n. 69/1963, la stessa che regola l’ordinamento della professione giornalistica in Italia. Secondo la normativa, nell’Albo dei Giornalisti esistono due elenchi:

  1. Elenco dei professionisti
  2. Elenco dei pubblicisti

I professionisti svolgono l’attività giornalistica in modo esclusivo e continuativo, spesso dopo un periodo di praticantato o di frequenza di una scuola di giornalismo riconosciuta.

I pubblicisti, invece, sono coloro che esercitano la professione giornalistica in modo non esclusivo, ma comunque con regolarità e con un compenso. Questo vuol dire che puoi avere un altro lavoro o proseguire un altro percorso professionale, ma allo stesso tempo scrivere articoli retribuiti per giornali, siti web, blog e riviste registrate. È un’ottima soluzione per chi desidera conciliare più passioni o attività.


2. Requisiti e normativa per diventare pubblicista

Per diventare giornalista pubblicista, devi soddisfare alcuni requisiti specifici, stabiliti dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Generalmente:

  1. Collaborazioni retribuite: devi dimostrare di aver scritto articoli pagati per una o più testate registrate (giornali cartacei, online, periodici) per un periodo minimo di 24 mesi.
  2. Testate registrate in Tribunale: le collaborazioni valide ai fini dell’iscrizione riguardano esclusivamente testate che abbiano regolare registrazione presso un Tribunale in Italia.
  3. Numero minimo di articoli: varia a seconda della regione e delle disposizioni dell’Ordine Regionale di competenza. In genere si richiede un minimo di pubblicazioni all’anno (può variare tra 50 e 80 articoli complessivi, ma è bene informarsi sul sito ufficiale dell’Ordine regionale).
  4. Compensi documentabili: è necessario fornire la prova di aver percepito compensi regolari per le collaborazioni, spesso tramite ricevute, buste paga o bonifici bancari.

Una volta raccolta tutta la documentazione, si può presentare la domanda di iscrizione all’Ordine nella regione di residenza. Se tutto è in regola, dopo il nulla osta dell’Ordine Regionale, si ottiene l’iscrizione all’Albo come giornalista pubblicista e si riceve il relativo tesserino.


3. Differenze tra giornalista pubblicista e giornalista professionista

Per capire meglio la figura del giornalista pubblicista, è utile mettere a confronto questa posizione con quella del giornalista professionista. Ecco le principali differenze:

  • Esclusività: il professionista esercita il giornalismo come attività principale, mentre il pubblicista lo svolge anche parallelamente ad altre professioni o lavori.
  • Percorso formativo: per diventare professionista, spesso si frequenta una scuola di giornalismo riconosciuta o si svolge un praticantato di 18 mesi in redazione (con relativa documentazione), mentre per il pubblicista non è richiesto un percorso di studi specifico.
  • Iscrizione all’Ordine: sia pubblicisti che professionisti risultano iscritti all’Albo, ma su elenchi diversi.
  • Opportunità lavorative: entrambi possono collaborare con testate giornalistiche di vario tipo, ma il professionista, in genere, ha un rapporto contrattuale più continuativo, mentre il pubblicista lavora spesso come freelance o come collaboratore esterno.

4. Come diventare giornalista pubblicista: step fondamentali

4.1. Trovare testate o siti con cui collaborare

Il primo passo per diventare giornalista pubblicista è iniziare a scrivere per testate regolarmente registrate, sia cartacee sia digitali. In questa fase, è fondamentale:

  • Cercare in ambito locale: giornali e portali d’informazione della tua zona spesso sono più disponibili a valutare nuove collaborazioni.
  • Individuare nicchie tematiche: se hai competenze specifiche (tecnologia, sport, salute, cultura, ecc.), punta su testate specializzate in quell’ambito.
  • Proporre idee originali: presentare pitch ben strutturati e articoli di interesse per la testata aumenta le probabilità di essere presi in considerazione.

4.2. Dimostrare la regolarità e la continuità del lavoro

Per ottenere il tesserino da giornalista pubblicista, è fondamentale dimostrare di aver collaborato in modo continuativo per almeno due anni. Ciò significa pubblicare articoli con una certa costanza, senza lunghi periodi di inattività. Anche la retribuzione deve essere verificabile: spesso si allegano contratti di collaborazione o ricevute che attestino i compensi ricevuti.

4.3. Preparare la documentazione

Una volta raggiunti i requisiti minimi di tempo e numero di articoli, occorre preparare il fascicolo da presentare all’Ordine dei Giornalisti regionale. In genere, la documentazione comprende:

  • Modulo di iscrizione fornito dall’Ordine regionale
  • Copia degli articoli (cartacei o digitali) con data e firma
  • Attestazioni di avvenuto pagamento (ricevute, buste paga, fatture)
  • Lettera di presentazione della testata o delle testate presso cui si è collaborato
  • Quota di iscrizione (da verificare presso il sito ufficiale dell’Ordine regionale)

5. Percorsi formativi e master utili

Anche se per diventare giornalista pubblicista non è obbligatorio frequentare un corso di laurea o un master accreditato, investire nella formazione può fare la differenza sia in termini di competenze sia di credibilità professionale. Alcuni percorsi consigliati:

  • Laurea in Scienze della Comunicazione o Lettere: fornisce una base teorica solida su media, linguaggio e dinamiche della comunicazione.
  • Master in Giornalismo e Comunicazione digitale: esistono numerosi programmi offerti da università italiane o estere, che permettono di specializzarsi e acquisire competenze pratiche.
  • Corsi di specializzazione: workshop o corsi brevi su tecniche di scrittura, SEO, social media management, fondamentali per un giornalista moderno.

Un buon corso o master può aiutarti anche a entrare in contatto con professionisti del settore, ampliando il tuo network e aprendoti opportunità di collaborazione.


6. Come trovare collaborazioni e farsi conoscere

Uno dei nodi cruciali per chi desidera diventare giornalista pubblicista è trovare testate pronte a offrire collaborazioni retribuite. Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Networking: partecipa a eventi, convegni, fiere e workshop di settore. Conoscere di persona direttori, redattori e altri professionisti può velocizzare l’accesso a opportunità interessanti.
  2. Piattaforme online: siti come LinkedIn, Upwork o Freelancer offrono la possibilità di trovare progetti editoriali, anche internazionali.
  3. Portfolio online: cura un blog personale o un sito vetrina dove raccogliere i tuoi articoli migliori. È uno strumento che ti aiuta a presentarti in modo professionale ai potenziali committenti.
  4. Gruppi e forum di settore: iscriviti a gruppi Facebook o LinkedIn dedicati al giornalismo o alla comunicazione, dove spesso vengono pubblicate offerte di collaborazione.

7. Vantaggi di essere un giornalista pubblicista

7.1. Flessibilità di lavoro

Uno dei grandi vantaggi del giornalista pubblicista è la possibilità di gestire autonomamente i propri tempi e di lavorare su più fronti. Non essendo vincolato a un unico datore di lavoro, puoi decidere su quali progetti investire le tue energie e in quali ambiti specializzarti.

7.2. Riconoscimento professionale

L’iscrizione all’Ordine offre un riconoscimento formale della tua attività. Avere il tesserino da giornalista pubblicista significa essere parte di una categoria professionale regolamentata, con un proprio codice deontologico e con la possibilità di partecipare ai corsi di formazione continua (obbligatoria per mantenere l’iscrizione).

7.3. Possibilità di accedere a eventi e fonti esclusive

Con il tesserino di giornalista, spesso puoi accedere a eventi stampa, conferenze e fonti di informazione riservate, rendendo più semplice l’approccio alle notizie e l’opportunità di intervistare personaggi di spicco.

7.4. Opportunità di crescere nel settore

Essere giornalista pubblicista non preclude la possibilità di diventare un giorno professionista. Se un giorno decidessi di dedicarti completamente al giornalismo, potrai intraprendere il percorso di praticantato o iscriverti a una scuola riconosciuta.


8. Aspetti fiscali e previdenziali

Come giornalista pubblicista, sarai inquadrato spesso come lavoratore autonomo o collaboratore occasionale, a seconda dei volumi di guadagno e della continuità dell’attività. Per i compensi giornalistici, potresti aver bisogno di:

  • Partita IVA: se superi determinate soglie di reddito o se la prestazione è continuativa, conviene valutare l’apertura di una partita IVA (possibilmente in regime forfettario, se rientri nei requisiti).
  • Gestione Separata INPS: per versare i contributi previdenziali legati ai compensi da lavoro autonomo.
  • Contratti di collaborazione: alcune testate offrono contratti di co.co.co o di collaborazione occasionale. Verifica sempre la correttezza contrattuale per tutelare i tuoi diritti e quelli del committente.

È sempre consigliabile consultare un commercialista o un consulente del lavoro, specializzato in professioni creative o giornalistiche, per orientarsi al meglio.


9. Differenziarsi: specializzazione e personal branding

Nel giornalismo contemporaneo, in cui la concorrenza è elevata, specializzarsi in un ambito specifico può fare la differenza tra l’essere uno dei tanti e l’essere un punto di riferimento. Alcuni settori particolarmente apprezzati:

  • Giornalismo scientifico e medico
  • Giornalismo economico e finanziario
  • Giornalismo digitale e tecnologico
  • Giornalismo di costume e spettacolo
  • Giornalismo enogastronomico
  • Giornalismo ambientale e di sostenibilità

Allo stesso tempo, costruire e curare il tuo personal branding è fondamentale. Avere un profilo LinkedIn completo, un sito web dove presenti le tue pubblicazioni migliori, oppure un blog con articoli di approfondimento ti permette di distinguerti e attirare l’attenzione di editori e direttori di testata.


10. Domande frequenti sul giornalista pubblicista

10.1. Quanto tempo serve per diventare giornalista pubblicista?
Di norma, occorrono almeno 24 mesi di collaborazione retribuita e continuativa, ma i tempi possono variare in base alla frequenza delle pubblicazioni e alla velocità con cui raccogli documenti e compensi.

10.2. Serve necessariamente una laurea?
No, per diventare pubblicista non serve una laurea specifica. Tuttavia, una solida formazione in ambito comunicativo o umanistico può favorire la crescita professionale.

10.3. È possibile esercitare altre professioni contemporaneamente?
Sì, il giornalista pubblicista non ha vincoli di esclusività. Puoi lavorare in altri settori e contemporaneamente collaborare con testate registrate.

10.4. Il tesserino da pubblicista è valido anche all’estero?
Formalmente è un riconoscimento italiano. Fuori dai confini nazionali, le regole possono cambiare. Tuttavia, avere un tesserino attestante l’iscrizione all’Ordine è un segnale di professionalità agli occhi di testate internazionali.

10.5. Posso passare da giornalista pubblicista a professionista?
Sì, è possibile, seguendo le procedure indicate dall’Ordine per l’accesso all’elenco dei professionisti (ad esempio praticantato o scuola di giornalismo riconosciuta).


11. Link utili e risorse esterne

Per approfondire la normativa e i requisiti, consigliamo di visitare i seguenti link:

Inoltre, per quanto riguarda gli aspetti fiscali, potrebbero esserti utili informazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate o da sindacati e associazioni di categoria.


12. Consigli finali per avere successo

  1. Cura la qualità dei tuoi articoli: affidabilità delle fonti, stile chiaro e approfondimento accurato sono fondamentali per distinguerti nel panorama dell’informazione.
  2. Aggiornati costantemente: segui l’evoluzione del settore, partecipa a webinar e corsi di formazione per arricchire le tue competenze.
  3. Sii presente online: un profilo social ben strutturato, un sito personale o un blog tematico aiutano a costruire la tua reputazione professionale.
  4. Non avere paura di specializzarti: sviluppare un focus in una o più aree tematiche, come tecnologia, economia o ambiente, ti rende un punto di riferimento riconoscibile.
  5. Punta sul network: stringi relazioni con colleghi, redattori e professionisti del settore. Spesso le migliori opportunità di lavoro si ottengono grazie a passaparola e contatti diretti.

Conclusioni

Diventare giornalista pubblicista è un percorso che richiede impegno, costanza e passione per il mondo della comunicazione. I vantaggi, però, sono numerosi: dalla flessibilità nella gestione del lavoro alla possibilità di costruire un’identità professionale riconosciuta e solida. In un panorama mediatico in continua evoluzione, la presenza dell’Ordine e l’ottenimento del tesserino assicurano tutela e credibilità, permettendoti di coltivare la tua passione giornalistica anche se hai altre attività in corso.

Se stai pensando di intraprendere questa strada, il consiglio è di cominciare quanto prima a scrivere e a raccogliere materiale utile per la tua futura domanda di iscrizione. Concentrati sulla qualità degli articoli, costruisci il tuo network e non dimenticare di formarti continuamente per rimanere al passo con le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali.

Buon lavoro e in bocca al lupo per la tua carriera da giornalista pubblicista!